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per bambini

TITOLO: Il canto della rivolta. Hunger games (Chrysalide)

AUTORE: Suzanne Collins – Traduttore: S.Brogli

CASA EDITRICE: Arnoldo Mondadori Editore

TEMI CHIAVE: Fantasy avventuroso

ETA’ DI RIFERIMENTO: dai 12 anni

La nostra protagonista è sempre l’indistruttibile Katniss Everdeen che, contro ogni previsione, è sopravvissuta per ben due volte Arena degli Hunger Games. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim.
Sta per coronare i suoi progetti, il suo matrimonio è ormai prossimo e tutto è già pronto:sarà una cerimonia bellissima, anche il meraviglioso abito è pronto. Sembra un sogno ma si rivelerà un incubo. Katniss è in pericolo e con lei tutti coloro a cui vuole bene e che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Infatti,  la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City, e il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al confronto l’Arena era stata una passeggiata. Come i precedenti della trilogia, è un libro che non delude, lo si legge tutto d’un fiato.
Però non si può pensare che sia un’opera autonoma, ma la terza parte di una trilogia, la “Saga Hunger Games”. Se volete leggerlo, quindi, iniziate dal primo e proseguite con ordine: ne vale davvero la pena! La Collins riesce a creare un'atmosfera davvero cupa e apocalittica, dove percepiamo lo sfacelo di una società, la sofferenza che questo comporta, ma anche la necessità che ciò accada.
E a quasi metà del libro sentiamo, più che capirlo, che l'intento della Collins non è il lieto fine. Quel “vissero felici e contenti” che io personalmente non amo. No, lei vuole mostrarci la realtà camuffata da fantasy. Attraverso gli occhi di Katniss ci mostra quello che succede ogni giorno.
Ci dice di diffidare sempre di chi mira al potere, anche se in apparenza è dalla parte dei “buoni”, facendoci capire che troppo spesso è successo che chi si è ribellato, alla fine, è diventato l'oppressore e che noi dobbiamo essere così forti e lucidi da non diventare un loro strumento. Ecco, è questo il vero messaggio, più di ogni altro tema all'interno del romanzo.
La Collins non ha esitato e sul finale ha reso i concetti di pace, di umanità e solidarietà al di sopra di tutti gli altri, mettendo in secondo piano i destini dei singoli protagonisti.