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Edouard Manet (1832-1883)

Olio su tela 97 x 160 Parigi, Musée d'Orsay

Il pifferaio di reggimento (1866) Edouard Manet (1832-1883) Olio su tela 97 x 160 Parigi, Musée d'Orsay

Il pifferaio di Manet è un soldato bambino di circa 9 - 10 anni, dagli occhi profondi e dalle orecchie a sventola appena velate da un diffuso rossore. È troppo piccolo per indossare una divisa militare, chi l'avrà costretto? Davanti al quadro viene voglia di sapere di più di quel bambino, della sua condizione, del perché si trovi in quella situazione.

Il quadro presentato al Salon di Parigi non era piaciuto alla giuria e quindi rifiutato per la troppa "asprezza realistica" con cui era stato realizzato. Era forse un soggetto troppo scabroso e attuale perché venisse esposto al pubblico: un bambino soldato in prima linea. Probabilmente si trattava di un trovatello, perché solo loro erano inseriti nell'esercito in giovane età, naturalmente in alternativa ad una attività lavorativa.

Addirittura esisteva una disposizione che riguardava la situazione dell'Italia del Nord, varata sotto il dominio napoleonico, che prevedeva l'inserimento di bambini abbandonati che avessero raggiunto gli 11 anni di età, senza ancora una sistemazione adeguata, tra le file militari come tamburini o pifferai.

Sempre Napoleone organizzò il reggimento degli orfani della Guardia imperiale composta da poveri trovatelli, provenienti da tutta Europa.

A sottolineare la condizione del bambino, il pittore adotta uno sfondo neutro, completamente privo di qualsiasi elemento decorativo, che meglio fa risaltare i colori accesi della bella divisa militare ed il contrasto tra il bianco della bandoliera e delle ghette e l'oro e il nero delle guarnizioni. Forse è l'unico vero vestito che il bambino abbia mai avuto.

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